Comunicato stampa
Sonia Delaunay
Atelier simultané 1923 – 1934
Inaugurazione: 22 febbraio 2012
23 febbraio – 31 marzo 2012
Atelier simultané 1923 – 1934
Inaugurazione: 22 febbraio 2012
23 febbraio – 31 marzo 2012
La Fondazione Marconi ha il piacere di presentare la mostra Sonia Delaunay. Atelier simultané 1923 -1934.
La mostra è dedicata alle creazioni di Sonia Delaunay, artista che ha rivoluzionato la storia dell’arte, della moda e del costume del secolo scorso.
Nata nel 1885 in Ucraina, l’artista attinge proprio lì quelle indimenticabili visioni colorate, costantemente presenti nel suo lavoro.
Sono soprattutto i colori dei vestiti dei contadini russi a rimanerle impressi nella mente e la coperta in patchwork che realizzerà nel 1911 per il figlio Charles ne è testimonianza.
Arrivata a Parigi nel 1905, subisce il fascino e l’influenza delle opere di Van Gogh, Gauguin e del fauvismo, che trasporrà poi nel suo lavoro in maniera personalissima.
Nel 1909 conosce Robert Delaunay, che sposa l’anno successivo, con cui condivide una passione totalizzante per la pittura e soprattutto per il colore come essenza della pittura.
Scrive Robert Delaunay: “Il colore, che è frutto della luce come ha scritto Apollinaire, è alla base dei mezzi materiali del pittore – ed è il suo linguaggio. Il pittore quindi, lavora con il sussidio di elementi fisici, che la sua volontà deve dominare nel suo complesso”.
La mostra è dedicata alle creazioni di Sonia Delaunay, artista che ha rivoluzionato la storia dell’arte, della moda e del costume del secolo scorso.
Nata nel 1885 in Ucraina, l’artista attinge proprio lì quelle indimenticabili visioni colorate, costantemente presenti nel suo lavoro.
Sono soprattutto i colori dei vestiti dei contadini russi a rimanerle impressi nella mente e la coperta in patchwork che realizzerà nel 1911 per il figlio Charles ne è testimonianza.
Arrivata a Parigi nel 1905, subisce il fascino e l’influenza delle opere di Van Gogh, Gauguin e del fauvismo, che trasporrà poi nel suo lavoro in maniera personalissima.
Nel 1909 conosce Robert Delaunay, che sposa l’anno successivo, con cui condivide una passione totalizzante per la pittura e soprattutto per il colore come essenza della pittura.
Scrive Robert Delaunay: “Il colore, che è frutto della luce come ha scritto Apollinaire, è alla base dei mezzi materiali del pittore – ed è il suo linguaggio. Il pittore quindi, lavora con il sussidio di elementi fisici, che la sua volontà deve dominare nel suo complesso”.
I colori, distribuiti sulla superficie del quadro creano tra loro delle relazioni che si ricreano nell’occhio dello spettatore, “quello che generalmente si chiama mescolanza ottica”.
Le loro ricerche basate sulle teorie del colore di Chevreul e sulla rifrazione della luce approdarono al movimento chiamato orfismo.
Il percorso dell’artista è stato caratterizzato da una poliedrica attività: Sonia Delaunay si spinse oltre la pittura, indirizzandosi a partire dal 1913 verso la produzione tridimensionale: tessuti, stoffe, vestiti, ambienti a contrasti simultanei, creazioni astratte con rapporti cromatici.
Dal 1923 Sonia Delaunay è chiamata da una casa di moda di Lione interessata ai suoi disegni di tessuti per la realizzazione di abiti e nel 1924 l’artista apre il suo Atelier Simultané: un laboratorio dove vengono abbattute le tradizionali frontiere tra i settori in una perfetta armonia creativa.
La mostra, allestita sui due piani dello spazio espositivo presenta una parte importante dell’opera di Sonia Delaunay: circa duecento gouaches realizzate tra il 1923-1934 in cui emerge la ricerca dell’artista sul colore, sul rapporto figura – sfondo e l’attenzione per le trame, e molti studi che ne testimoniano l’elaborazione.
Le gouaches create da Sonia Delaunay tra il 1923-1934, la cui progettazione è testimoniata dai Libri Neri, costituiscono un corpus di ricerche importanti dove l’artista sembra anticipare problematiche poi affrontate da altri artisti, anche se con significati diversi, si è parlato di Dorazio, Morellet, Calder, Vasarely…
Le loro ricerche basate sulle teorie del colore di Chevreul e sulla rifrazione della luce approdarono al movimento chiamato orfismo.
Il percorso dell’artista è stato caratterizzato da una poliedrica attività: Sonia Delaunay si spinse oltre la pittura, indirizzandosi a partire dal 1913 verso la produzione tridimensionale: tessuti, stoffe, vestiti, ambienti a contrasti simultanei, creazioni astratte con rapporti cromatici.
Dal 1923 Sonia Delaunay è chiamata da una casa di moda di Lione interessata ai suoi disegni di tessuti per la realizzazione di abiti e nel 1924 l’artista apre il suo Atelier Simultané: un laboratorio dove vengono abbattute le tradizionali frontiere tra i settori in una perfetta armonia creativa.
La mostra, allestita sui due piani dello spazio espositivo presenta una parte importante dell’opera di Sonia Delaunay: circa duecento gouaches realizzate tra il 1923-1934 in cui emerge la ricerca dell’artista sul colore, sul rapporto figura – sfondo e l’attenzione per le trame, e molti studi che ne testimoniano l’elaborazione.
Le gouaches create da Sonia Delaunay tra il 1923-1934, la cui progettazione è testimoniata dai Libri Neri, costituiscono un corpus di ricerche importanti dove l’artista sembra anticipare problematiche poi affrontate da altri artisti, anche se con significati diversi, si è parlato di Dorazio, Morellet, Calder, Vasarely…