LucioFONTANA
Comunicato stampa
Omaggio a Lucio Fontana
Inaugurazione: 23 aprile 2015
24 aprile – 31 ottobre 2015
Inaugurazione: 23 aprile 2015
24 aprile – 31 ottobre 2015
In contemporanea con Expo 2015, la Fondazione Lucio Fontana e la Fondazione Marconi presenteranno nella sede recentemente rinnovata e ampliata della Fondazione Marconi, un omaggio a Lucio Fontana.
Per la prima volta in Europa verrà esposta l’opera Concetto spaziale, Trinità nell’allestimento che l’artista stesso elaborò in alcuni disegni del 1966, ma che non riuscì mai a vedere compiuto.
La realizzazione di questo desiderio è l’omaggio che le due Fondazioni vogliono dedicare all’artista.
Concetto spaziale, Trinità (1966) è un’opera imponente nella produzione di Fontana sia per le dimensioni (2 x 2 m ognuno dei tre elementi) sia per la lucida e rigorosa composizione che rimanda, attraverso la purezza del monocromo bianco, a una dimensione di infinito.
Disseminato da una teoria di buchi, come segno di una gestualità elementare, il trittico rappresenta una personalissima riflessione dell’artista, laica e poetica, sull’assoluto. L’allestimento dell’opera raffigurato dall’artista in un disegno-progetto del 1966, anch’esso esposto per l’occasione, è qui fedelmente realizzato.
Le tele monocromatiche, messe in risalto dai teli di plastica azzurra, sono appese a partire dal soffitto e racchiuse entro uno spazio scenico di 17 metri, che rimanda a una dimensione di purezza e di spazialità assoluta.
Per la prima volta in Europa verrà esposta l’opera Concetto spaziale, Trinità nell’allestimento che l’artista stesso elaborò in alcuni disegni del 1966, ma che non riuscì mai a vedere compiuto.
La realizzazione di questo desiderio è l’omaggio che le due Fondazioni vogliono dedicare all’artista.
Concetto spaziale, Trinità (1966) è un’opera imponente nella produzione di Fontana sia per le dimensioni (2 x 2 m ognuno dei tre elementi) sia per la lucida e rigorosa composizione che rimanda, attraverso la purezza del monocromo bianco, a una dimensione di infinito.
Disseminato da una teoria di buchi, come segno di una gestualità elementare, il trittico rappresenta una personalissima riflessione dell’artista, laica e poetica, sull’assoluto. L’allestimento dell’opera raffigurato dall’artista in un disegno-progetto del 1966, anch’esso esposto per l’occasione, è qui fedelmente realizzato.
Le tele monocromatiche, messe in risalto dai teli di plastica azzurra, sono appese a partire dal soffitto e racchiuse entro uno spazio scenico di 17 metri, che rimanda a una dimensione di purezza e di spazialità assoluta.
Un nucleo di opere comprese tra il 1951 e il 1968 completa l’omaggio all’artista e offre un’idea della sua amplissima attività creativa, capace di spaziare tra la figurazione e le istanze più astratte, sperimentando le potenzialità di tecniche e materiali sempre nuovi.
Tra queste figurano il “gesso”, Concetto spaziale del 1957, il Concetto spaziale del 1953 dalla serie delle “pietre”, il “taglio” Concetto spaziale, Attese del 1964; una selezione di grandi “teatrini”, 1965, alcune “carte assorbenti” e le sculture in metallo laccato dal titolo Concetto spaziale, del 1967.
In tutte queste opere riconosciamo l’autenticità e la forza creativa del gesto di Fontana, sia esso impresso nella matericità del “gesso”, modellato attraverso le forme dei “teatrini” oppure minimale e netto come nella purezza dei “tagli”.
Tra queste figurano il “gesso”, Concetto spaziale del 1957, il Concetto spaziale del 1953 dalla serie delle “pietre”, il “taglio” Concetto spaziale, Attese del 1964; una selezione di grandi “teatrini”, 1965, alcune “carte assorbenti” e le sculture in metallo laccato dal titolo Concetto spaziale, del 1967.
In tutte queste opere riconosciamo l’autenticità e la forza creativa del gesto di Fontana, sia esso impresso nella matericità del “gesso”, modellato attraverso le forme dei “teatrini” oppure minimale e netto come nella purezza dei “tagli”.