Comunicato stampa
Man Ray
The Fifty Faces of Juliet
Inaugurazione: 9 giugno 2011
20 giugno – 22 luglio 2011
The Fifty Faces of Juliet
Inaugurazione: 9 giugno 2011
20 giugno – 22 luglio 2011
La Fondazione Marconi ha il piacere di presentare la mostra The Fifty Faces of Juliet di Man Ray.
The Fifty Faces of Juliet è una raccolta di cinquanta fotografie scattate tra il 1941 e il 1955 da Man Ray alla moglie Juliet. Man Ray conosce l’affascinante modella Juliet Browner in California, a Hollywood nel 1940 e nel 1946 i due decidono di sposarsi in un doppio matrimonio con Max Ernst e Dorothea Tanning a Beverly Hills.
Le cinquanta fotografie che Man Ray ha realizzato sono “un messaggio e una dichiarazione d’amore” a quella che fu per l’artista l’ultima amante e compagna, ma anche amica, moglie, modella e musa ispiratrice. Il suo volto è indimenticabile. (...)
Queste cinquanta immagini sono il racconto di una vita, d’altronde Man Ray l’ha sempre fotografata anche con il pensiero e con il desiderio, ha rispettato la sua bellezza, ma l’ha di volta in volta inventata, riscritta, ridisegnata, ricomposta, modificata, esaltata con il segno della sua matita, con un intervento grafico, con la sovrapposizione di una stoffa, di una maglia trasparente, l’ha occultata dietro una maschera, ha incorniciato il suo volto con un grande cappello alato, l’ha infine svelata nella sua nudità , l’ha trasformata in un ricamo.
Ha descritto le cinquanta anime di Juliet. (Janus in The Fifty Faces of Juliet, 2009)
Sono cinquanta versioni differenti di Juliet: Juliet mentre suona il violino, in posa da modella, con ricercati cappelli, in versione più sensuale, con il volto in primo piano, oppure sdraiata o accovacciata ... Altro aspetto che ricorre è l’attenzione alle mani che affiancano spesso il viso di Juliet o addirittura sono queste il soggetto della fotografia, ricoperte dai guanti, nude o solarizzate.
Questo album ha carattere sperimentale, raccoglie tutte le sue ricerche sulla luce: la solarizzazione, la retinatura, il sovrasviluppo e le grane ottenute in fase di scatto o di stampa; inoltre molti degli scatti sono poi stati ritoccati con pastelli colorati, ritorna spesso l’uso della carta velina o altri tipi di carta semi trasparente utilizzate nello sviluppo del negativo in camera oscura.
The Fifty Faces of Juliet è una raccolta di cinquanta fotografie scattate tra il 1941 e il 1955 da Man Ray alla moglie Juliet. Man Ray conosce l’affascinante modella Juliet Browner in California, a Hollywood nel 1940 e nel 1946 i due decidono di sposarsi in un doppio matrimonio con Max Ernst e Dorothea Tanning a Beverly Hills.
Le cinquanta fotografie che Man Ray ha realizzato sono “un messaggio e una dichiarazione d’amore” a quella che fu per l’artista l’ultima amante e compagna, ma anche amica, moglie, modella e musa ispiratrice. Il suo volto è indimenticabile. (...)
Queste cinquanta immagini sono il racconto di una vita, d’altronde Man Ray l’ha sempre fotografata anche con il pensiero e con il desiderio, ha rispettato la sua bellezza, ma l’ha di volta in volta inventata, riscritta, ridisegnata, ricomposta, modificata, esaltata con il segno della sua matita, con un intervento grafico, con la sovrapposizione di una stoffa, di una maglia trasparente, l’ha occultata dietro una maschera, ha incorniciato il suo volto con un grande cappello alato, l’ha infine svelata nella sua nudità , l’ha trasformata in un ricamo.
Ha descritto le cinquanta anime di Juliet. (Janus in The Fifty Faces of Juliet, 2009)
Sono cinquanta versioni differenti di Juliet: Juliet mentre suona il violino, in posa da modella, con ricercati cappelli, in versione più sensuale, con il volto in primo piano, oppure sdraiata o accovacciata ... Altro aspetto che ricorre è l’attenzione alle mani che affiancano spesso il viso di Juliet o addirittura sono queste il soggetto della fotografia, ricoperte dai guanti, nude o solarizzate.
Questo album ha carattere sperimentale, raccoglie tutte le sue ricerche sulla luce: la solarizzazione, la retinatura, il sovrasviluppo e le grane ottenute in fase di scatto o di stampa; inoltre molti degli scatti sono poi stati ritoccati con pastelli colorati, ritorna spesso l’uso della carta velina o altri tipi di carta semi trasparente utilizzate nello sviluppo del negativo in camera oscura.
Già nei primi anni Cinquanta Man Ray aveva pensato di realizzare con queste fotografie un’edizione dedicata a Juliet, ma a quell’epoca non trovò a Parigi un buon editore per la pubblicazione e così lasciò perdere.
Tempo dopo Giorgio Marconi vide quelle fotografie nello studio dell’artista e chiese a Man Ray di comprarle ma quest’ultimo gliele avrebbe vendute solo nel momento in cui Marconi avesse trovato un editore per farne un libro. Nel 1981, in occasione di una mostra alla Fondazione Mazzotta, Marconi riuscì a concordare la realizzazione del libro The Fifty Faces of Juliet con Gabriele Mazzotta e Juliet, mantenendo la promessa, anche dopo la morte di Man Ray, gli vendette le foto ma volle sostituire una delle immagini con un’altra a colori che le piaceva di più.
Il libro però non fu realizzato come lo avrebbe voluto Man Ray. Mentre si pubblicava la prima edizione, Giorgio Marconi stava già pensando ad una eventuale nuova versione, pubblicando le foto a grandezza naturale e rimettendo la fotografia scelta originariamente da Man Ray.
Juliet accettò l’idea e Giorgio Marconi le restituì la foto a colori. In occasione della mostra sarà presentata la nuova pubblicazione di The Fifty Faces of Juliet, come pensata e voluta da Man Ray.
Il libro, pubblicato da Carlo Cambi in collaborazione con la Fondazione Marconi, con tiratura di 1.000 copie, è un’edizione anastatica in lingua italiana / inglese in scala 1/1 composta da 50 fotografie vintage print riprodotte in formato originale.
Tempo dopo Giorgio Marconi vide quelle fotografie nello studio dell’artista e chiese a Man Ray di comprarle ma quest’ultimo gliele avrebbe vendute solo nel momento in cui Marconi avesse trovato un editore per farne un libro. Nel 1981, in occasione di una mostra alla Fondazione Mazzotta, Marconi riuscì a concordare la realizzazione del libro The Fifty Faces of Juliet con Gabriele Mazzotta e Juliet, mantenendo la promessa, anche dopo la morte di Man Ray, gli vendette le foto ma volle sostituire una delle immagini con un’altra a colori che le piaceva di più.
Il libro però non fu realizzato come lo avrebbe voluto Man Ray. Mentre si pubblicava la prima edizione, Giorgio Marconi stava già pensando ad una eventuale nuova versione, pubblicando le foto a grandezza naturale e rimettendo la fotografia scelta originariamente da Man Ray.
Juliet accettò l’idea e Giorgio Marconi le restituì la foto a colori. In occasione della mostra sarà presentata la nuova pubblicazione di The Fifty Faces of Juliet, come pensata e voluta da Man Ray.
Il libro, pubblicato da Carlo Cambi in collaborazione con la Fondazione Marconi, con tiratura di 1.000 copie, è un’edizione anastatica in lingua italiana / inglese in scala 1/1 composta da 50 fotografie vintage print riprodotte in formato originale.