LucioDEL PEZZO
Lucio Del Pezzo at Marconi's - Napoli, Milano, Parigi 1958-1972 - De Architectura 2008-2009
04.2009–05.2009
Lucio Del Pezzo at Marconi's - Napoli, Milano, Parigi 1958-1972 - De Architectura 2008-2009
04.2009–05.2009
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Lucio Del Pezzo
Quid tum. Leon Battista Alberti, 2008
Collage, acrilici e foglia d’oro su legno
130 x 160 cm
Quid tum. Leon Battista Alberti, 2008
Collage, acrilici e foglia d’oro su legno
130 x 160 cm
Comunicato stampa
Lucio Del Pezzo at Marconi's
Napoli, Milano, Parigi 1958-1972 - De Architectura 2008-2009
Inaugurazione: 2 aprile 2009
3 aprile 2009 – 16 maggio 2009
Napoli, Milano, Parigi 1958-1972 - De Architectura 2008-2009
Inaugurazione: 2 aprile 2009
3 aprile 2009 – 16 maggio 2009
La Fondazione Marconi è lieta di annunciare il ritorno di Lucio Del Pezzo dopo la grande retrospettiva del 1995, con una mostra che presenta al piano terra e al primo piano, le opere storiche dell'artista dal 1958 al 1972 e al terzo piano le opere recenti, acquarelli e disegni, raccolti nel ciclo De Architectura.
Le opere esposte illustreranno la carriera artistica di Del Pezzo, dai lavori della metà degli anni Cinquanta a quelli dei primi anni Settanta, e l'ultimo ciclo di lavori realizzati nel 2008-2009.
Ripercorrendo idealmente la strada che collega le città in cui l'artista ha operato maggiormente – Napoli, negli anni della formazione; Milano, dove partecipa al fervente clima culturale e dove si stabilisce a partire dal 1979; Parigi, dove abita nel vecchio studio di Max Ernst e dove il suo lavoro acquista respiro internazionale – la mostra intende ricostruire il percorso creativo dell'artista: dall'evoluzione della figurazione neodadaista degli esordi, intrisa di riferimenti alla cultura popolare partenopea, a una geometria razionale di sapore metafisico, dove l'essenzialità delle forme rimanda all'archetipo pur recando il segno di un'attenzione al linguaggio pop.
Le opere esposte illustreranno la carriera artistica di Del Pezzo, dai lavori della metà degli anni Cinquanta a quelli dei primi anni Settanta, e l'ultimo ciclo di lavori realizzati nel 2008-2009.
Ripercorrendo idealmente la strada che collega le città in cui l'artista ha operato maggiormente – Napoli, negli anni della formazione; Milano, dove partecipa al fervente clima culturale e dove si stabilisce a partire dal 1979; Parigi, dove abita nel vecchio studio di Max Ernst e dove il suo lavoro acquista respiro internazionale – la mostra intende ricostruire il percorso creativo dell'artista: dall'evoluzione della figurazione neodadaista degli esordi, intrisa di riferimenti alla cultura popolare partenopea, a una geometria razionale di sapore metafisico, dove l'essenzialità delle forme rimanda all'archetipo pur recando il segno di un'attenzione al linguaggio pop.
I nuovi lavori riflettono sulle idee architettoniche che hanno ispirato sia gli architetti del nostro tempo, in particolare Antoni Gaudì e Konstantin Stepanovic Melnikov, sia i grandi del passato, tra i quali Leon Battista Alberti, Andrea Palladio, Francesco Borromini e il Bramante, oltre al grande progettista Etienne-Louis Boullée. Questa ricerca prende avvio dall'amore e dalla passione che Del Pezzo ha sempre avuto nei confronti dell'architettura e delle leggi che la guidano.
L'artista, infatti, è stato definito da André Pieyre de Mandiargues architetto insubordinato poiché, nonostante le sue opere richiamino il rigore e l'equilibrio propri dell’architettura, "al contrario degli architetti (...) mette il suo punto d’onore a non costruire nulla in cemento o pietra e soprattutto a non produrre nulla che possa servire a qualcosa".
L'artista, infatti, è stato definito da André Pieyre de Mandiargues architetto insubordinato poiché, nonostante le sue opere richiamino il rigore e l'equilibrio propri dell’architettura, "al contrario degli architetti (...) mette il suo punto d’onore a non costruire nulla in cemento o pietra e soprattutto a non produrre nulla che possa servire a qualcosa".