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Franco Vaccari
Poster della mostra, Editions de et sur Marcel Duchamp, Givaudon, Paris, 1967.
Esplosione nucleare alla presenza di militari, Deserto del Nevada, 1955
Dittico (stampa fotografica su alluminio e plexiglass), 2009
140 x 200 cm
3 ed. (1 dell’artista)
Poster della mostra, Editions de et sur Marcel Duchamp, Givaudon, Paris, 1967.
Esplosione nucleare alla presenza di militari, Deserto del Nevada, 1955
Dittico (stampa fotografica su alluminio e plexiglass), 2009
140 x 200 cm
3 ed. (1 dell’artista)
Comunicato stampa
Franco Vaccari
Meta-Critic Art
Inaugurazione: 4 maggio 2011
5 maggio – 4 giugno 2011
Meta-Critic Art
Inaugurazione: 4 maggio 2011
5 maggio – 4 giugno 2011
La Fondazione Marconi ha il piacere di presentare la mostra Meta-Critic Art di Franco Vaccari.
“Franco Vaccari, riconosciuto ideatore dal 1969 della formula estetica Esposizione in tempo reale, con la sua pubblicazione Duchamp messo a nudo. Dai ready-made alla finanza creativa, si pone fra gli anticipatori, chiarendola in modo illuminante, della fatale corrispondenza tra il mondo dell’arte, divenuto cinicamente stoccaggio di beni rifugio, e quello della finanza fuori controllo, che vede il mercato come unico, indiscusso, garante del valore. In questo modo Vaccari entra a far parte a pieno titolo, della rada schiera dei pensatori dello smascheramento dell’estetica come mito, facendosi portatore nell’arte di un realismo concettuale innestato sulla fenomenologia della socialità metropolitana, facendosi altresì sostenitore della meta-artisticità e meta-critica dell’estetica postmoderna.
Dedito all’ascolto, all’osservazione, Vaccari è quella figura dell’arte contemporanea che, puntando semplicemente l’indice, apre scenari che lasciano attoniti, rivelando nessi, sintomi identitari, ritenuti inesistenti fino a quando il suo sguardo non li svela.” (Viana Conti: Franco Vaccari-Arte e profezia. Dalla forza lavoro al bagliore dell’oro).
In mostra, al primo piano della Fondazione Marconi, sono esposte alcune opere, realizzate nel 2009: seguendo una metodologia ideativo-cognitiva che gli appartiene, dopo aver dimostrato l’analogia concettuale tra la produzione di un valore di carattere segnico, nell’opera duchampiana, e la cosiddetta "finanza creativa" odierna, Franco Vaccari ce ne presenta l’analogia sensibile, con la sua sequenza di dittici, la cui rivelazione diventa un secondo scoop, con tanto di prove documentate, di connessioni sconosciute, sia al grande pubblico che agli addetti ai lavori.
“Franco Vaccari, riconosciuto ideatore dal 1969 della formula estetica Esposizione in tempo reale, con la sua pubblicazione Duchamp messo a nudo. Dai ready-made alla finanza creativa, si pone fra gli anticipatori, chiarendola in modo illuminante, della fatale corrispondenza tra il mondo dell’arte, divenuto cinicamente stoccaggio di beni rifugio, e quello della finanza fuori controllo, che vede il mercato come unico, indiscusso, garante del valore. In questo modo Vaccari entra a far parte a pieno titolo, della rada schiera dei pensatori dello smascheramento dell’estetica come mito, facendosi portatore nell’arte di un realismo concettuale innestato sulla fenomenologia della socialità metropolitana, facendosi altresì sostenitore della meta-artisticità e meta-critica dell’estetica postmoderna.
Dedito all’ascolto, all’osservazione, Vaccari è quella figura dell’arte contemporanea che, puntando semplicemente l’indice, apre scenari che lasciano attoniti, rivelando nessi, sintomi identitari, ritenuti inesistenti fino a quando il suo sguardo non li svela.” (Viana Conti: Franco Vaccari-Arte e profezia. Dalla forza lavoro al bagliore dell’oro).
In mostra, al primo piano della Fondazione Marconi, sono esposte alcune opere, realizzate nel 2009: seguendo una metodologia ideativo-cognitiva che gli appartiene, dopo aver dimostrato l’analogia concettuale tra la produzione di un valore di carattere segnico, nell’opera duchampiana, e la cosiddetta "finanza creativa" odierna, Franco Vaccari ce ne presenta l’analogia sensibile, con la sua sequenza di dittici, la cui rivelazione diventa un secondo scoop, con tanto di prove documentate, di connessioni sconosciute, sia al grande pubblico che agli addetti ai lavori.
Al secondo piano dello spazio espositivo invece l’artista presenta nuovi lavori, realizzati appositamente per la mostra, dove indaga alcuni legami formali tra Joseph Beuys e il leader della Corea del Nord Kim II Sung.
Nel lontano 1977 (mostra Maestri e amici cercando Galleria Lorenzelli, Milano), Vaccari, applicando un metodo di indagine simile, era pervenuto a cogliere impensate analogie fra l’aura che circondava l’artista Beuys e il culto della personalità che veniva tributato a Kim Il Sung.
Entrambi erano oggetto di mitizzazioni dalle quali ancora oggi facciamo fatica a liberarci come dimostrano, da un lato, i paradossi economici del mercato dell’arte e, dall’altro, il maniacale fanatismo delle celebrazioni di regime della Corea del Nord.
Per fortuna, come dimostrano le photostrip qui esposte, raccolte da Vaccari alla Biennale di Gwanju dello scorso anno in Corea, l’affetto dei genitori per i propri figli continua a manifestarsi irresistibilmente a tutte le latitudini. Per l’occasione sarà pubblicato il Quaderno della Fondazione Marconi n. 6, una raccolta di appunti dell’artista, testi critici e immagini delle opere esposte.
Nel lontano 1977 (mostra Maestri e amici cercando Galleria Lorenzelli, Milano), Vaccari, applicando un metodo di indagine simile, era pervenuto a cogliere impensate analogie fra l’aura che circondava l’artista Beuys e il culto della personalità che veniva tributato a Kim Il Sung.
Entrambi erano oggetto di mitizzazioni dalle quali ancora oggi facciamo fatica a liberarci come dimostrano, da un lato, i paradossi economici del mercato dell’arte e, dall’altro, il maniacale fanatismo delle celebrazioni di regime della Corea del Nord.
Per fortuna, come dimostrano le photostrip qui esposte, raccolte da Vaccari alla Biennale di Gwanju dello scorso anno in Corea, l’affetto dei genitori per i propri figli continua a manifestarsi irresistibilmente a tutte le latitudini. Per l’occasione sarà pubblicato il Quaderno della Fondazione Marconi n. 6, una raccolta di appunti dell’artista, testi critici e immagini delle opere esposte.