Comunicato stampa
Adriano Altamira
Fotografie 1971 - 2010
Inaugurazione: 10 giugno 2010
11 giugno – 23 luglio 2010
Fotografie 1971 - 2010
Inaugurazione: 10 giugno 2010
11 giugno – 23 luglio 2010
Dopo la mostra del 2008 dedicata al progetto Giudizio sul Giudizio, Adriano Altamira torna ad esporre alla Fondazione Marconi una selezione di opere che ripercorre la sua attività fotografica.
Da tempo l'artista pensava di raccogliere una sorta di campionatura eccellente dei vari periodi della sua produzione fotografica, finora rappresentata dalla cartella Area di Coincidenza, edita nel 1975 dalla Nuovi Strumenti di Piero Cavellini e dedicata al periodo più noto del suo lavoro.
A questa prima raccolta si affiancano ora altri tre portfoli: La femme visible, che contiene 5 tavole del suo lavoro anteriore ad Area di Coincidenza, una serie di nudi del 1971, mai più esposta dopo il 1972; Piccola apocalisse, una sorta di "riassunto" in 5 tavole del lavoro omonimo costituito da 165 immagini in sequenza, che fu esposto nel 1999, edito da Méliàne.
La selezione ha come intento quello di giungere ad una nuova lettura, più che ad un'ipotetica sintesi, dato che le opere della Piccola Apocalisse erano di fatto già di per sé una sorta di consuntivo degli esperimenti fotografici dell'autore dai primi anni Ottanta fino al 2000.
Da tempo l'artista pensava di raccogliere una sorta di campionatura eccellente dei vari periodi della sua produzione fotografica, finora rappresentata dalla cartella Area di Coincidenza, edita nel 1975 dalla Nuovi Strumenti di Piero Cavellini e dedicata al periodo più noto del suo lavoro.
A questa prima raccolta si affiancano ora altri tre portfoli: La femme visible, che contiene 5 tavole del suo lavoro anteriore ad Area di Coincidenza, una serie di nudi del 1971, mai più esposta dopo il 1972; Piccola apocalisse, una sorta di "riassunto" in 5 tavole del lavoro omonimo costituito da 165 immagini in sequenza, che fu esposto nel 1999, edito da Méliàne.
La selezione ha come intento quello di giungere ad una nuova lettura, più che ad un'ipotetica sintesi, dato che le opere della Piccola Apocalisse erano di fatto già di per sé una sorta di consuntivo degli esperimenti fotografici dell'autore dai primi anni Ottanta fino al 2000.
A questi due lavori si aggiunge Visti per caso, edito dalla Nuovi Strumenti di Brescia: un portfolio di 5 immagini rappresentative del lavoro degli ultimi dieci anni, dedicato al tradizionale tema delle vanitates: l'inesorabile passaggio del tempo, riconosciuto in oggetti quotidiani assolutamente ordinari (anche se inconsueti rispetto all'iconografia classica), individuati "per caso" in situazioni o combinazioni fortuite.
Ogni portfolio è tirato in dieci esemplari.
In questi quattro decenni vediamo l'autore spostarsi dalle "foto-sculture" de La femme visible, che esprimono una sorta di tattilismo visivo, già toccato dal concettualismo ma ancora carico di una sensualità non priva di humor; al discorso prettamente analitico di Area di Coincidenza.
In seguito, dopo la metà degli anni Ottanta, Adriano Altamira inizia ad usare lo strumento fotografico in un modo completamente diverso: le nuove immagini illustrano casi fortuiti, scoperte di aspetti inconsueti di oggetti di tutti i giorni che, combinati fra loro, creano una realtà altra, come dimostrano anche alcuni reperti e oggetti unici presenti in mostra, che completano idealmente il quadro di queste ricerche.
Ogni portfolio è tirato in dieci esemplari.
In questi quattro decenni vediamo l'autore spostarsi dalle "foto-sculture" de La femme visible, che esprimono una sorta di tattilismo visivo, già toccato dal concettualismo ma ancora carico di una sensualità non priva di humor; al discorso prettamente analitico di Area di Coincidenza.
In seguito, dopo la metà degli anni Ottanta, Adriano Altamira inizia ad usare lo strumento fotografico in un modo completamente diverso: le nuove immagini illustrano casi fortuiti, scoperte di aspetti inconsueti di oggetti di tutti i giorni che, combinati fra loro, creano una realtà altra, come dimostrano anche alcuni reperti e oggetti unici presenti in mostra, che completano idealmente il quadro di queste ricerche.