AchillePERILLI
Achille Perilli. Carte 1946-1957. Da Forma 1 all'Esperienza Moderna
11.2005–12.2005
Achille Perilli. Carte 1946-1957. Da Forma 1 all'Esperienza Moderna
11.2005–12.2005
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Achille Perilli
Senza titolo, 1950
Inchiostri, pastelli e tempera su carta Ingres riportata su tela, 48 x 62,9 cm
Senza titolo, 1950
Inchiostri, pastelli e tempera su carta Ingres riportata su tela, 48 x 62,9 cm
Comunicato stampa
Achille Perilli
Carte 1946-1957
Da Forma 1 all’Esperienza Moderna
Inaugurazione: 29 novembre 2005
30 novembre – 24 dicembre 2005
Carte 1946-1957
Da Forma 1 all’Esperienza Moderna
Inaugurazione: 29 novembre 2005
30 novembre – 24 dicembre 2005
La Fondazione Marconi presenta la mostra Achille Perilli. Carte 1946-1957 - Da Forma 1 all’Esperienza Moderna, con una quarantina di opere su carta, realizzate dall’artista tra il 1947 e il 1957.
Un decennio di fondamentale importanza per il percorso creativo dell’artista che, dall’adesione al manifesto di Forma 1 insieme ad Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Sanfilippo e Turcato giunge alla nascita della rivista "Esperienza Moderna", fondata con Gastone Novelli nel 1957.
Vera protagonista delle creazioni di questo periodo è la carta, il supporto creativo che Perilli inizia ad amare soprattutto dopo il viaggio a Parigi nel 1947, e che diventa per lui non più solo superficie su cui dipingere ma “materia dalla quale far emergere l’immagine: quella che sta nuotando nel più profondo inconscio”.
“…Partire dalla carta significa nel mio lavoro ogni volta ripropormi una metodologia creativa imposta dal tipo di materiale che uso; dai lavori di spessore, di robustezza, di assorbimento, di trasparenza, di ruvidezza, di luminosità, di scorrevolezza, di resistenza, di fragilità, di compattezza, di elasticità…” (Achille Perilli)
Le opere realizzate nei primi anni sono infatti tempere, inchiostri o pastelli che, sulla carta, diventano esplosioni-implosioni di segni che si propagano nello spazio, liberando le immagini dell’inconscio.
Successivamente, nel 1951 lo slancio creativo del primo periodo di Forma 1 si modifica.
Un decennio di fondamentale importanza per il percorso creativo dell’artista che, dall’adesione al manifesto di Forma 1 insieme ad Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Sanfilippo e Turcato giunge alla nascita della rivista "Esperienza Moderna", fondata con Gastone Novelli nel 1957.
Vera protagonista delle creazioni di questo periodo è la carta, il supporto creativo che Perilli inizia ad amare soprattutto dopo il viaggio a Parigi nel 1947, e che diventa per lui non più solo superficie su cui dipingere ma “materia dalla quale far emergere l’immagine: quella che sta nuotando nel più profondo inconscio”.
“…Partire dalla carta significa nel mio lavoro ogni volta ripropormi una metodologia creativa imposta dal tipo di materiale che uso; dai lavori di spessore, di robustezza, di assorbimento, di trasparenza, di ruvidezza, di luminosità, di scorrevolezza, di resistenza, di fragilità, di compattezza, di elasticità…” (Achille Perilli)
Le opere realizzate nei primi anni sono infatti tempere, inchiostri o pastelli che, sulla carta, diventano esplosioni-implosioni di segni che si propagano nello spazio, liberando le immagini dell’inconscio.
Successivamente, nel 1951 lo slancio creativo del primo periodo di Forma 1 si modifica.
Sul cartoncino il pastello disegna linee sempre curve, i colori diventano cupi.
Nel 1953-54 i suoi disegni acquistano una nuova struttura mentre i colori si fanno più luminosi, intensi, spesso dissonanti. È lo stesso colore che diviene lo scheletro del dipinto, come anche nelle carte create da Perilli nel 1957, quando sul foglio compare una continuità di forme e di segni che segue solo un ritmo dettato dal colore.
La mostra è accompagnata dal volume, Achille Perilli/Carte 1946-1957. Da Forma 1 all’Esperienza Moderna, a cura di Giorgio Chierici, con testi di Nadja Perilli, Angelo Maria Ripellino ed Achille Perilli, Edizioni La Scaletta.
Nel 1953-54 i suoi disegni acquistano una nuova struttura mentre i colori si fanno più luminosi, intensi, spesso dissonanti. È lo stesso colore che diviene lo scheletro del dipinto, come anche nelle carte create da Perilli nel 1957, quando sul foglio compare una continuità di forme e di segni che segue solo un ritmo dettato dal colore.
La mostra è accompagnata dal volume, Achille Perilli/Carte 1946-1957. Da Forma 1 all’Esperienza Moderna, a cura di Giorgio Chierici, con testi di Nadja Perilli, Angelo Maria Ripellino ed Achille Perilli, Edizioni La Scaletta.