ValerioADAMI
Gli Abitanti del Museo n. 1 Valerio Adami dalla “Figuration Narrative Paris 1960-1972”
09.2009–11.2009
Gli Abitanti del Museo n. 1 Valerio Adami dalla “Figuration Narrative Paris 1960-1972”
09.2009–11.2009
ValerioADAMI
ValerioADAMI
Comunicato stampa
Gli Abitanti del Museo n. 1 : Valerio Adami
L’uovo rotto, 1964 – H.Matisse che lavora ad un quaderno di disegni, 1966 di Valerio Adami
dalla “Figuration Narrative Paris 1960-1972”
Inaugurazione: 17 settembre 2009
18 settembre – 7 novembre 2009
L’uovo rotto, 1964 – H.Matisse che lavora ad un quaderno di disegni, 1966 di Valerio Adami
dalla “Figuration Narrative Paris 1960-1972”
Inaugurazione: 17 settembre 2009
18 settembre – 7 novembre 2009
La Fondazione Marconi ha il piacere di annunciare l'inizio di un nuovo ciclo di mostre, Gli Abitanti del museo, che Giorgio Marconi intende proporre al pubblico per continuare in modo più specifico ad analizzare e rivedere il lavoro svolto nei quarantanni dello Studio Marconi (1965-1992).
La rilettura delle opere con una revisione in base agli scritti critici di allora e di oggi ha portato alla realizzazione di una serie di mostre e relative pubblicazioni dal 2004, anno di apertura della Fondazione Marconi, ad oggi che hanno riguardato artisti come Schifano, Baj, Pardi, Spoldi, Tadini, Hsiao e Del Pezzo. Questo nuovo ciclo di mostre, Gli Abitanti del Museo, vuole essere più specifico e "provocatorio" partendo dall'analisi di opere esposte nei musei.
La prima mostra è dedicata a due opere di Valerio Adami: L'uovo rotto del 1964 e H. Matisse che lavora ad un quaderno di disegni del 1966 esposte alla mostra Figuration Narrative Paris 1960-1972, organizzata dalla Réunion des musées nationaux-Centre Pompidou al Grand Palais di Parigi (16/4-13/7/2008) e all'IVAM di Valencia (19/9/2008-11/1/2009).
Nel luglio del 1964 mentre a Venezia trionfa la Pop Art americana con la premiazione di Robert Rauschenberg, al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris si apre a cura di Gérald Gassiot-Talabot la mostra Mythologies quotidiennes che presenta la nuova pittura figurativa che prende il volo dalle rive della Senna. Pittori provenienti da differenti orizzonti estetici e geografici come Adami, Arroyo, Bertholo, Bertini, Falhström, Klasen, Monroy, Rancillac, Recalcati, Saul, Télémaque e Voss, lavoravano a partire dall'immagine fotografica o cinematografica, dalle icone pubblicitarie, dai comics o dalla pittura classica per realizzare opere che deviano dal primo significato di queste rappresentazioni per svelare altri sensi inattesi, suggerire altre narrazioni o mostrare il proprio impegno politico.
Scrive Alain Jouffroy di Adami nel 1966: "Dal primo giorno in cui l’ho incontrato, sette anni fa, dal momento in cui l’ho visto concepire i suoi quadri a partire da foto di attualità prese in prestito dalla stampa, dal primo momento in cui ho colto che si serviva del ‘presente’, come di un materiale da trasformare, tagliare, sciabolare, ricomporre, ho capito che si trattava di un grande pittore: non di un pittore dell’immediato, dell’attualità, ma di un pittore che tenta lucidamente di dominare e persino di sfasciare l’attualità o, meglio detto: ‘di farla volare in pezzi’. Valerio non ha mai ceduto alla tentazione reazionaria del 'realismo'. Non ha mai ceduto al bisogno d’integrazione del pensiero individuale al pensiero industriale o dogmatico.
La rilettura delle opere con una revisione in base agli scritti critici di allora e di oggi ha portato alla realizzazione di una serie di mostre e relative pubblicazioni dal 2004, anno di apertura della Fondazione Marconi, ad oggi che hanno riguardato artisti come Schifano, Baj, Pardi, Spoldi, Tadini, Hsiao e Del Pezzo. Questo nuovo ciclo di mostre, Gli Abitanti del Museo, vuole essere più specifico e "provocatorio" partendo dall'analisi di opere esposte nei musei.
La prima mostra è dedicata a due opere di Valerio Adami: L'uovo rotto del 1964 e H. Matisse che lavora ad un quaderno di disegni del 1966 esposte alla mostra Figuration Narrative Paris 1960-1972, organizzata dalla Réunion des musées nationaux-Centre Pompidou al Grand Palais di Parigi (16/4-13/7/2008) e all'IVAM di Valencia (19/9/2008-11/1/2009).
Nel luglio del 1964 mentre a Venezia trionfa la Pop Art americana con la premiazione di Robert Rauschenberg, al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris si apre a cura di Gérald Gassiot-Talabot la mostra Mythologies quotidiennes che presenta la nuova pittura figurativa che prende il volo dalle rive della Senna. Pittori provenienti da differenti orizzonti estetici e geografici come Adami, Arroyo, Bertholo, Bertini, Falhström, Klasen, Monroy, Rancillac, Recalcati, Saul, Télémaque e Voss, lavoravano a partire dall'immagine fotografica o cinematografica, dalle icone pubblicitarie, dai comics o dalla pittura classica per realizzare opere che deviano dal primo significato di queste rappresentazioni per svelare altri sensi inattesi, suggerire altre narrazioni o mostrare il proprio impegno politico.
Scrive Alain Jouffroy di Adami nel 1966: "Dal primo giorno in cui l’ho incontrato, sette anni fa, dal momento in cui l’ho visto concepire i suoi quadri a partire da foto di attualità prese in prestito dalla stampa, dal primo momento in cui ho colto che si serviva del ‘presente’, come di un materiale da trasformare, tagliare, sciabolare, ricomporre, ho capito che si trattava di un grande pittore: non di un pittore dell’immediato, dell’attualità, ma di un pittore che tenta lucidamente di dominare e persino di sfasciare l’attualità o, meglio detto: ‘di farla volare in pezzi’. Valerio non ha mai ceduto alla tentazione reazionaria del 'realismo'. Non ha mai ceduto al bisogno d’integrazione del pensiero individuale al pensiero industriale o dogmatico.
Davanti alle fotografie della stampa, come più tardi di fronte ai 'comics', ha sempre conservato un atteggiamento creativo da critico... Di fronte a un sistema di rappresentazioni ufficiali (fotografie, fumetti, etc.), davanti all’aggressiva collettivizzazione delle immagini e dei clichés della 'felicità' e della 'riuscita' sociale, bombardato come ognuno di noi da ogni lato, fin nell’interno del proprio cervello, da milioni di immagini-clichés, Adami ha vissuto e pensato la creazione pittorica come un mezzo mentale di trasformazione del mondo... Adami è un gran pittore non solo perché ci rimanda, scomposte, le nostre poltrone, le nostre vasche da bagno, i nostri cappelli, le nostre donne nude, ma anche perché considera il mondo come un uovo che si sta rompendo, e allo stesso tempo il pensiero come un uovo che si sta rompendo…"
Insieme alle due opere, L'uovo rotto (olio su tela di cm 200x300) e H. Matisse che lavora ad un quaderno di disegni (acrilici su tela di cm 200x300), provenienti dalla mostra Figuration Narrative Paris 1960-1972 del Centre Pompidou saranno esposte al primo piano della Fondazione Marconi opere rappresentative del lavoro di Adami del 1964 tra cui Auto-lavaggio-mentale (olio su tela cm 210x335), un gruppo di disegni relativi al periodo, mentre al secondo piano invece le opere del 1966, Fusione di una testa e di una finestra (Omaggio a Boccioni), Privacy, scena borghese una cameriera di buon cuore, alcuni disegni e documenti d'epoca.
Le mostre del nuovo ciclo, Gli Abitanti del Museo, saranno accompagnate da una nuova pubblicazione, I Quaderni della Fondazione Marconi, che riprendendo l'idea dei "giornalini" dello Studio Marconi degli anni Settanta e inizio Ottanta, sarà dedicata alla rilettura critica delle opere proposte.
Il primo numero dedicato ad Adami, riproporrà una selezione di immagini di opere, documenti e testi del 1964-66 e due testi scritti appositamente dal critico e poeta Alain Jouffroy su L'uovo rotto e H. Matisse che lavora a un quaderno di disegni.
Insieme alle due opere, L'uovo rotto (olio su tela di cm 200x300) e H. Matisse che lavora ad un quaderno di disegni (acrilici su tela di cm 200x300), provenienti dalla mostra Figuration Narrative Paris 1960-1972 del Centre Pompidou saranno esposte al primo piano della Fondazione Marconi opere rappresentative del lavoro di Adami del 1964 tra cui Auto-lavaggio-mentale (olio su tela cm 210x335), un gruppo di disegni relativi al periodo, mentre al secondo piano invece le opere del 1966, Fusione di una testa e di una finestra (Omaggio a Boccioni), Privacy, scena borghese una cameriera di buon cuore, alcuni disegni e documenti d'epoca.
Le mostre del nuovo ciclo, Gli Abitanti del Museo, saranno accompagnate da una nuova pubblicazione, I Quaderni della Fondazione Marconi, che riprendendo l'idea dei "giornalini" dello Studio Marconi degli anni Settanta e inizio Ottanta, sarà dedicata alla rilettura critica delle opere proposte.
Il primo numero dedicato ad Adami, riproporrà una selezione di immagini di opere, documenti e testi del 1964-66 e due testi scritti appositamente dal critico e poeta Alain Jouffroy su L'uovo rotto e H. Matisse che lavora a un quaderno di disegni.