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Man Ray
Studio per la danzatrice di corda che si accompagna alle sue stesse ombre, 1916
China su carta
22,5 x 28 cm
ManRAY
Biografia Celebre artista dalla straordinaria inventiva, Man Ray è tra i più grandi innovatori e sperimentatori del XX secolo. Affermatosi come uno dei migliori interpreti della poetica surrealista, esegue quadri, sculture, assemblaggi d’oggetti, film d’artista e sperimenta varie tecniche ed espressioni artistiche tra cui la fotografia.

Man Ray (Emmanuel Radnitzsky) nasce a Philadelphia nel 1890 da genitori ebrei di origine russa, emigrati negli Stati Uniti alcuni anni prima. Dopo gli studi secondari e i primi corsi di disegno industriale, frequenta il Ferrer Center ed entra in contatto con Alfred Stieglitz e gli ambienti dell’avanguardia newyorkese.
Dopo le prime opere di ispirazione cubista avvia la sperimentazione di varie tecniche – collage, sculture e assemblaggi, pittura ad aerografo – e inizia a dedicarsi alla fotografia.

Insieme a Marcel Duchamp è il principale animatore del dadaismo newyorkese e promotore di numerose iniziative, dalla fondazione della Società degli artisti indipendenti (1916) e la “Société Anonyme Inc.” (1920) alla pubblicazione della rivista "New York Dada" (1921).
Nascono in questa fase i primi “oggetti d’affezione”, tra cui il celebre Enigme d’Isidore Ducasse.
Nel 1921 si trasferisce a Parigi, dove ritrova Marcel Duchamp, e nello stesso anno ha una personale alla Librairie Six. Realizza i primi Rayographs, che pubblica nel volume Champs délicieux (1922) con prefazione di Tristan Tzara.

Dopo la partecipazione al Salon Dada, che si tiene nel 1922 alla Galerie Montaigne, lavora al film Retour à la raison e si lega al gruppo dei surrealisti, con i quali espone alla Galerie Pierre nel 1925 e in tutte le mostre successive. Rimane a Parigi fino al 1940, dove continua ad esporre sia in Europa che in America.
Dopo lo scoppio della guerra si reca negli Stati Uniti, a Los Angeles dove rimane fino al 1951.

Durante il soggiorno americano conosce e sposa Juliet Browner che sarà anche sua modella e musa ispiratrice. Si dedica soprattutto alla pittura realizzando la serie Equations shakespeariennes e Alphabet for Adults. Tornato a Parigi, continua la sperimentazione fotografica, la creazione di dipinti e oggetti d’affezione.

Nel 1959 l’Istitute of Contemporary Art di Londra gli dedica una grande antologica e due anni dopo gli è conferita la medaglia d’oro per la fotografia alla Biennale di Venezia.
Nel 1966 si tiene la prima grande retrospettiva a Los Angeles al County Museum of Art; nel 1970 ha luogo una mostra itinerante in varie sedi d’Europa, che si inaugura al Museum Boymans van Beuningen di Rotterdam.
L’artista muore a Parigi il 18 novembre 1976.

Nel corso degli anni la Fondazione Marconi dedica all’opera di Man Ray diverse mostre tra cui ricordiamo: Man Ray. Fotografie 1920-1950, 2006; Man Ray - Robert Mapplethorpe, 2010; Man Ray. The Fifty Faces of Juliet, 2011; Man Ray 1944, 2012 e Man Ray: Models (2013).
Altre mostre di Man Ray hanno avuto luogo alla Fondazione Mazzotta, Milano (2004); al Museo d’Arte, Lugano, 2011; alla GlHoltegaard-Breda Foundation, Copenhagen (2013); a Villa Manin, Passariano, Udine (2014-2015), alla Phillips Collection, Washington; alla Ny Carlsberg Glyptotek, Copenaghen; all’Israel Museum di Gerusalemme (2015).

Tra le esposizioni più recenti citiamo quella al Kunstforum di Vienna e al Modem di Debrecem, in Ungheria (2018), al Saarlandmuseum-Moderne Galerie, Saarbrücken (2019), al Grand Palais, Marsiglia e al Musée du Luxembourg, Parigi (2019-2020).
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