GiuseppeMARANIELLO
Biografia
L’itinerario artistico di Giuseppe Maraniello, in bilico tra pittura e scultura, si confronta con la classicità.
Le sue opere combinano in una magica coincidenza, arcaico e moderno, maschile e femminile, colore e forma, superficie e volume, pieni e vuoti. Attento e sensibile protagonista dell’arte contemporanea, Maraniello compone un suo personale universo di figuralità, di creature ironiche, ludiche e simboliche distillandole in un nuovo e consapevole vocabolario iconografico, con lo sguardo sempre rivolto all’interno del corpo scultoreo e della sua memoria.
Giuseppe Maraniello nasce a Napoli nel 1945. Nel 1971 si trasferisce a Milano. Frequenta la galleria di Luciano Inga Pin, dove esporrà dal 1973-75. Successivamente abbandona la fotografia a favore della pittura e dei linguaggi tradizionali dell’arte. Espone in spazi pubblici con mostre collettive, tra le quali L’estetico e il selvaggio, Galleria Civica d’Arte Moderna, Modena, 1979 a cura di Giorgio Cortenova, nel 1980 a cura di Achille Bonito Oliva Italiana Nuova Immagine Loggetta Lombardesca, Ravenna.
Nello stesso anno, con Francesca Alinovi, Renato Barilli e Roberto Daolio, partecipa alla mostra Dieci anni dopo i nuovi nuovi Galleria d’Arte Moderna, Bologna.
Nel 1982 partecipa a Arte Italiana 1960-1982 Hayward Gallery, Londra, a cura di Guido Ballo, Renato Barilli e Flavio Caroli. Espone allo Studio Marconi (1984 e 1987). Nel 1985 Gillo Dorfles lo invita a partecipare alla mostra-evento Intorno al flauto magico Palazzo della Permanente, Milano. Nel 1990 partecipa con una sala personale alla XLIV Biennale d’Arte di Venezia con una presentazione in catalogo di Lea Vergine.
Nel medesimo anno espone al Palazzo della Virreina di Barcellona, al Palazzo di Cristallo di Madrid e al Matildenhöhe Darmstadt in occasione della mostra L’altra scultura, a cura di Renato Barilli.
È tra i protagonisti della mostra itinerante Cadenze, figure dell’arte italiana degli anni ’90, a cura di Pier Giovanni Castagnoli che nel 1992 è ospitata dal Sofia Imber di Caracas e dal Museo d’arte Moderna di Bogotà. Nel 1993 la Galleria Civica di Trento e la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Villa delle Rose, gli dedicano un’ampia retrospettiva, a cura di Pier Giovanni Castagnoli e Danilo Eccher.
I giardini del Centro S. Chiara di Trento ospitano in permanenza una sua grande scultura.
L’anno successivo partecipa alla mostra L’incanto e la trascendenza, Castel Ivano, Ivano Fracena, Trento, a cura di Danilo Eccher che, con Dede Auregli, curerà nel 1997 la mostra Arte Italiana, Materiali Anomali alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna che dal 1996 ospita una sua scultura. Nel 1998 Lea Vergine lo invita alla mostra Trash - Quando i rifiuti diventano arte a Palazzo delle Albere, Trento. Nello stesso anno espone con Luigi Mainolfi al Centro Arti Visive “Pescheria” di Pesaro. Nel 2000 espone in contemporanea alla galleria Fumagalli di Bergamo e alla galleria Giò Marconi a Milano, Boomerang.
Nel 2001 un’opera a quattro mani con Arnaldo Pomodoro è collocata nella Cattedrale St. John Evangelist di Milwaukee, USA. Nel 2004 il Comune di Ischia gli dedica una retrospettiva alla Torre Guevara, curata da Massimo Bignardi. Nel 2004, al Mart di Rovereto partecipa alla mostra Il bello e le bestie, curata da Lea Vergine, Giorgio Verzotti e Jean-Hubert Martin. Nel 2006 inaugura con una sua mostra personale, la Galleria Civica di Arco di Trento, a cura di Giovanna Nicoletti. Nel 2009 installa nella città di Terni un’opera pubblica permanente alta 24 metri in Piazza dei Poeti e da luglio a ottobre tiene un’importante retrospettiva, a cura di Danilo Eccher, a Firenze in Piazza Pitti nel Giardino di Boboli e nel confinante edificio “Le Pagliere”.
Nel 2012 la Galleria Lorenzelli di Milano ospita un’importante mostra personale, In-Es, a cura di Alberto Fiz. Nello stesso anno espone in permanenza presso le Gallerie d’Italia, Milano nel Cantiere del ’900 - Opere dalle collezioni Intesa San Paolo, a cura di Francesco Tedeschi. Nel 2013 colloca un’opera di grandi dimensioni all’ingresso dell’Istituto Mario Negri, Milano. Nel 2014 alla Saint Thomas Chapel, Yale University, New Haven, USA installa un Crocifisso in bronzo a grandezza naturale, dietro l’altare. Nel 2015 la Fondazione Marconi gli dedica una personale con opere comprese tra gli anni Settanta e i Duemila.
Giuseppe Maraniello vive e lavora a Milano.
Le sue opere combinano in una magica coincidenza, arcaico e moderno, maschile e femminile, colore e forma, superficie e volume, pieni e vuoti. Attento e sensibile protagonista dell’arte contemporanea, Maraniello compone un suo personale universo di figuralità, di creature ironiche, ludiche e simboliche distillandole in un nuovo e consapevole vocabolario iconografico, con lo sguardo sempre rivolto all’interno del corpo scultoreo e della sua memoria.
Giuseppe Maraniello nasce a Napoli nel 1945. Nel 1971 si trasferisce a Milano. Frequenta la galleria di Luciano Inga Pin, dove esporrà dal 1973-75. Successivamente abbandona la fotografia a favore della pittura e dei linguaggi tradizionali dell’arte. Espone in spazi pubblici con mostre collettive, tra le quali L’estetico e il selvaggio, Galleria Civica d’Arte Moderna, Modena, 1979 a cura di Giorgio Cortenova, nel 1980 a cura di Achille Bonito Oliva Italiana Nuova Immagine Loggetta Lombardesca, Ravenna.
Nello stesso anno, con Francesca Alinovi, Renato Barilli e Roberto Daolio, partecipa alla mostra Dieci anni dopo i nuovi nuovi Galleria d’Arte Moderna, Bologna.
Nel 1982 partecipa a Arte Italiana 1960-1982 Hayward Gallery, Londra, a cura di Guido Ballo, Renato Barilli e Flavio Caroli. Espone allo Studio Marconi (1984 e 1987). Nel 1985 Gillo Dorfles lo invita a partecipare alla mostra-evento Intorno al flauto magico Palazzo della Permanente, Milano. Nel 1990 partecipa con una sala personale alla XLIV Biennale d’Arte di Venezia con una presentazione in catalogo di Lea Vergine.
Nel medesimo anno espone al Palazzo della Virreina di Barcellona, al Palazzo di Cristallo di Madrid e al Matildenhöhe Darmstadt in occasione della mostra L’altra scultura, a cura di Renato Barilli.
È tra i protagonisti della mostra itinerante Cadenze, figure dell’arte italiana degli anni ’90, a cura di Pier Giovanni Castagnoli che nel 1992 è ospitata dal Sofia Imber di Caracas e dal Museo d’arte Moderna di Bogotà. Nel 1993 la Galleria Civica di Trento e la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Villa delle Rose, gli dedicano un’ampia retrospettiva, a cura di Pier Giovanni Castagnoli e Danilo Eccher.
I giardini del Centro S. Chiara di Trento ospitano in permanenza una sua grande scultura.
L’anno successivo partecipa alla mostra L’incanto e la trascendenza, Castel Ivano, Ivano Fracena, Trento, a cura di Danilo Eccher che, con Dede Auregli, curerà nel 1997 la mostra Arte Italiana, Materiali Anomali alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna che dal 1996 ospita una sua scultura. Nel 1998 Lea Vergine lo invita alla mostra Trash - Quando i rifiuti diventano arte a Palazzo delle Albere, Trento. Nello stesso anno espone con Luigi Mainolfi al Centro Arti Visive “Pescheria” di Pesaro. Nel 2000 espone in contemporanea alla galleria Fumagalli di Bergamo e alla galleria Giò Marconi a Milano, Boomerang.
Nel 2001 un’opera a quattro mani con Arnaldo Pomodoro è collocata nella Cattedrale St. John Evangelist di Milwaukee, USA. Nel 2004 il Comune di Ischia gli dedica una retrospettiva alla Torre Guevara, curata da Massimo Bignardi. Nel 2004, al Mart di Rovereto partecipa alla mostra Il bello e le bestie, curata da Lea Vergine, Giorgio Verzotti e Jean-Hubert Martin. Nel 2006 inaugura con una sua mostra personale, la Galleria Civica di Arco di Trento, a cura di Giovanna Nicoletti. Nel 2009 installa nella città di Terni un’opera pubblica permanente alta 24 metri in Piazza dei Poeti e da luglio a ottobre tiene un’importante retrospettiva, a cura di Danilo Eccher, a Firenze in Piazza Pitti nel Giardino di Boboli e nel confinante edificio “Le Pagliere”.
Nel 2012 la Galleria Lorenzelli di Milano ospita un’importante mostra personale, In-Es, a cura di Alberto Fiz. Nello stesso anno espone in permanenza presso le Gallerie d’Italia, Milano nel Cantiere del ’900 - Opere dalle collezioni Intesa San Paolo, a cura di Francesco Tedeschi. Nel 2013 colloca un’opera di grandi dimensioni all’ingresso dell’Istituto Mario Negri, Milano. Nel 2014 alla Saint Thomas Chapel, Yale University, New Haven, USA installa un Crocifisso in bronzo a grandezza naturale, dietro l’altare. Nel 2015 la Fondazione Marconi gli dedica una personale con opere comprese tra gli anni Settanta e i Duemila.
Giuseppe Maraniello vive e lavora a Milano.