GianniCOLOMBO
1/10
Gianni Colombo
Rilievo intermutabile, 1959
Foglio di gomma teso su tavola
96 x 96 x 7 cm
GianniCOLOMBO
Biografia Considerato uno dei maggiori esponenti dell’arte cinetica e ambientale internazionale, Gianni Colombo fa del vincolo tra spazio e corpo il catalizzatore di tutti i suoi interessi di ordine plastico. Attraverso l’uso di flash luminosi, di oggetti in movimento, di ambienti immersivi e il ricorso a elementi architettonici isolati, l’artista realizza dispositivi spaziali perturbanti in grado di disorientare le forme percettive acquisite e di decostruire i codici comportamentali ordinari.

Gianni Colombo nasce a Milano nel 1937. Dopo gli studi compiuti all’Accademia di Brera sotto la guida di Achille Funi, nella seconda metà degli anni Cinquanta, realizza le prime opere di ispirazione cinetica e programmata.
Inizia a esporre presso la Galleria Azimut e nell’ottobre 1959, con Giovanni Anceschi, Davide Boriani e Gabriele De Vecchi, fonda il Gruppo T (cui l’anno dopo aderisce Grazia Varisco), che si propone di indagare la dimensione temporale come fattore essenziale dell’opera d’arte e della sua ricezione, insieme a una ricerca sulla luce e sui fenomeni percettivi.
Con il Gruppo T espone alla Galleria Pater di Milano nel gennaio 1960, alla rassegna Nove Tendencije al museo di Zagabria nel 1961 e alla mostra Arte programmata, organizzata a Milano da Bruno Munari e Umberto Eco nel 1962.
Nel 1963 partecipa alla IV Biennale di San Marino e l’anno seguente presenta il suo primo ambiente abitabile, Strutturazione cinevisuale abitabile, alla rassegna Nouvelle Tendance al Louvre. Nel 1965, dopo la partecipazione alla terza mostra del gruppo Zagabria, espone al Museum of Modern Art di New York nell’ambito di The Responsive Eye (un suo scritto teorico Sulle ricerche plastiche cinevisuali è pubblicato in catalogo).
In Olanda partecipa alla mostra Nul ‘65 presso lo Stedelijk Museum di Amsterdam, e consolida i rapporti col Gruppo Zero di Düsseldorf. Nel ’67, alla rassegna Trigon di Graz, presenta l’ambiente Spazio elastico, mentre a Foligno si svolge la mostra Lo spazio dell’immagine in cui progetta, insieme a Gabriele De Vecchi, Ambiente a strutturazione virtuale. Con il Gruppo T espone ancora nel 1968 a Grenoble, ma il sodalizio tra i componenti si scioglie poco dopo.
Tuttavia Colombo ha da tempo aggiunto una buona affermazione personale e, proprio in quell’anno, vince il Primo Premio per la pittura alla XXXIV Biennale di Venezia.

Nel 1970, insieme a Vincenzo Agnetti, realizza l’ambiente Campo praticabile che espone allo Studio Marconi. Dalla fine degli anni Sessanta la sua ricerca si rivolge anche al video: nel 1971 presenta Total Furnishing Unit al Museum of Modern Art di New York nell’ambito della mostra Italy: The New Domestic Landscape.
Nel 1975 ha una personale allo Studio Marconi, dove realizza e presenta l’ambiente Bariestesia. Riceve diverse commissioni pubbliche, tra cui un monumento alla Resistenza per il comune di Como.

Dal 1980 è titolare alla cattedra di “strutturazione dello spazio” alla Nuova Accademia di Milano, che dirigerà a partire dal 1985. Nel 1983 tiene un’importante mostra personale alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Suzzara. L’anno seguente è invitato al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e alla Biennale di Venezia, dove ha una sala personale.
Nel 1986 realizza le scenografie per Stephen Climax di M. Zender all’Opertheater di Francoforte. Nel frattempo lavora alla serie delle Architetture cacogoniometriche – Archi, lavori ambientali che presenta nel 1992 alla Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden.
Gianni Colombo si spegne improvvisamente il 3 febbraio 1993, a Melzo.

Nel 2010 il Castello di Rivoli gli dedica una mostra importante a cura di Carolin Christov-Bakargiev e Marco Scotini.
Tra le principali e più recenti collettive figurano la mostra Thinking Machines al MoMA di New York (2018); Vertigo. Op Art and a History of Deception 1520-1970 al Kunstmuseum di Stoccarda e al Mumoc di Vienna e Le diable au corps. Quand l’Op Art électrise le cinéma, al Mamac di Nizza (2019).
Menuartists
1/1
GióMARCONI