FrancoVACCARI
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Franco Vaccari
Visuelle Poesie, 1966
Tela emulsionata
128 x 92 cm 
FrancoVACCARI
Biografia Vero pioniere nell’utilizzo dei media, in modo particolare della fotografia, Franco Vaccari è il precursore di un filone unico e suggestivo della storia dell’arte contemporanea.
La sua opera si colloca nell’ambito del “realismo concettuale”, caratterizzato da modalità in cui la nozione tradizionale di opera d’arte appare del tutto superata, come lo è anche il rapporto che si stabilisce tra essa e il pubblico.
Molti dei suoi lavori prevedono il coinvolgimento diretto dello spettatore e non sono mai un fatto chiuso, ma in divenire, un work in progress in continua trasformazione, aperto a imprevisti e casualità.

Franco Vaccari nasce a Modena nel 1936; dopo gli studi ad indirizzo scientifico si laurea in Fisica. Esordisce in campo artistico come poeta visivo con le prime opere Pop esie (1965), Entropico e Le tracce (1966), particolarmente significativo per l’uso che in esso l’artista fa della fotografia per presentare i graffiti come poesia anonima, poesia trovata.
Il tema della traccia e l’impiego del mezzo fotografico sono due costanti che attraversano tutto il suo lavoro. Sin dall’inizio Vaccari non usa la fotografia per produrre immagini mimetiche, analogiche, ma come impronta di una presenza, segnale, traccia fisica, appunto, di un esserci: un’impronta che ricava il proprio senso dal rapporto esistenziale, spesso opaco, che l’unisce a ciò che l’ha provocata.
La sua prima personale è ospitata alla Galleria dell’Elefante di Venezia nel 1966. Emblematica rimane la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1972 con l’Esposizione in tempo reale n. 4 - Lascia su queste pareti una traccia fotografica del tuo passaggio.

Nel 1977 inizia la collaborazione con lo Studio Marconi, dove espone poi nel 1979, 1984 e 2011. Gli viene riconosciuta la paternità del concetto di Esposizione in tempo reale da lui esplorato a partire dal 1969 sia da un punto di vista teorico che operativo. Franco Vaccari ha sempre accompagnato l’attività artistica con la riflessione teorica pubblicando, fra l’altro, Duchamp e l’occultamento del lavoro (1978) e Fotografia e inconscio tecnologico (1979), considerati contributi critici fondamentali della riflessione fotografica contemporanea.
Nel 2010 pubblica Duchamp messo a nudo - Dai ready-made alla finanza creativa.
Ha tenuto corsi all’Ecole Supérieure des Arts Décoratifs di Strasburgo e, dal 2004 al 2014, alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.

Oltre a quella del 1972, ha partecipato alle Biennali di Venezia del 1980 e nel 1993, sempre con sale personali. Nel 1984, il Museum Moderner Kunst di Vienna gli dedica una mostra antologica. Nel 1999 partecipa alla mostra Minimalia al PS1 di New York.
Nel 2003 viene invitato per i suoi video al Festival del Cinema di Locarno. Nel 2007 lo Spazio Oberdan di Milano gli dedica la retrospettiva Franco Vaccari, Col Tempo; nel 2008 è a Lugano al Museo Cantonale d’Arte.
Nel 2010 partecipa con una sala personale alla Biennale di Gwanju (Corea) e alla mostra Strange Comfort alla Kunsthalle di Basilea; ha poi una personale alla galleria Emilio Mazzoli di Modena e alla Galleria Michela Rizzo di Venezia.
Espone alla Fondazione Marconi nel 2011 e nel 2017.
Ha realizzato 45 esposizioni in tempo reale, numerosi video e 28 libri d’artista.
Vaccari vive e lavora a Modena.  
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