EnricoBAJ
Biografia
Artista geniale nell’utilizzo della tecnica del collage, Enrico Baj si distingue per le Dame e i Generali, personaggi nati dalla sua fantasia per introdurre una critica politica non tanto celata che risulta evidente quando inizia a realizzare i Comizi e le Parate militari. Erede dello spirito surreal-dadaista, sperimentatore di tecniche e soluzioni stilistiche inedite, Baj realizza collages e assemblages polimaterici avvalendosi dei materiali più diversi, come stoffe, tappezzerie e fodere di materassi, medaglie e frammenti metallici, specchi e vetri colorati.
Enrico Baj nasce a Milano nel 1924 e, dopo gli studi all’Accademia di Brera, si impone come uno dei principali protagonisti dell’avanguardia italiana. Dopo la prima personale alla Galleria San Fedele di Milano nel 1951, fonda con Sergio Dangelo il "Movimento di Pittura Nucleare". A partire dagli anni Cinquanta è presente sulla scena internazionale e, in particolare, espone regolarmente a Parigi. Nel 1953 conosce Asger Jorn con il quale fonda il "Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista", schierandosi contro la forzata razionalizzazione e geometrizzazione dell’arte.
Fa il suo debutto a New York nel 1960 nell’ambito della mostra Surrealist Intrusion in the Enchanters’ Domain, organizzata da Marcel Duchamp e André Breton alle D’Arcy Galleries. L’anno seguente, sue opere vengono incluse nella storica mostra allestita al MoMa di New York, a cura di William Seitz, Art of Assemblage (1961). In Francia André Breton lo invita a esporre con i surrealisti e nel 1963 gli dedica un saggio pubblicato sulla rivista "L’oeil" di Rosamond e George Bernier. Nel 1964 gli viene dedicata una sala alla 22a Biennale di Venezia.
A partire dal 1967 espone regolarmente allo Studio Marconi, e negli anni Settanta ha le prime importanti retrospettive (Palazzo Reale, Milano; Museum Boijmans van Beuningen, Rotterdam; Palais des Beaux-Arts, Bruxelles). Nel 1971 hanno luogo tre importanti mostre a Palazzo Grassi, Venezia; al Museum of Contemporary Art, Chicago e al Musée de l’Athénée, Ginevra. Dopo la morte dell’artista, avvenuta il 16 giugno 2003, una grande retrospettiva coinvolge diverse sedi milanesi (Spazio Oberdan, Accademia di Belle Arti di Brera, Galleria Giò Marconi, Fondazione Mudima).
Tra le mostre più recenti figurano, tra le altre, quella al Palazzo delle Esposizioni, Roma (2001-2002); alla Fondazione Marconi, Milano (2008, 2009, 2013 e 2017); a Palazzo Reale, Milano (2012); alla 55a Biennale di Venezia e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano (2013); alla Galleria Giò Marconi, Milano (2015); al Museo Archeologico Regionale, Aosta e alla Luxembourg & Dayan Gallery, New York, (2016); al Cobra Museum, Amstelveen, Paesi Bassi (2017).
Opere di Enrico Baj hanno fatto parte di prestigiose mostre collettive: Italia Pop. L’arte negli anni del boom, Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo, Parma; Artisti e divi. Il racconto dell’arte negli anni del boom, Museo del Novecento, Milano; Cobra: una grande avanguardia europea (1948-1951) e Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, Roma, (2016); Post War: Art Between the Pacific and the Atlantic, 1945-1965, Haus der Kunst, Monaco di Baviera, (2016-2017).
Enrico Baj nasce a Milano nel 1924 e, dopo gli studi all’Accademia di Brera, si impone come uno dei principali protagonisti dell’avanguardia italiana. Dopo la prima personale alla Galleria San Fedele di Milano nel 1951, fonda con Sergio Dangelo il "Movimento di Pittura Nucleare". A partire dagli anni Cinquanta è presente sulla scena internazionale e, in particolare, espone regolarmente a Parigi. Nel 1953 conosce Asger Jorn con il quale fonda il "Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista", schierandosi contro la forzata razionalizzazione e geometrizzazione dell’arte.
Fa il suo debutto a New York nel 1960 nell’ambito della mostra Surrealist Intrusion in the Enchanters’ Domain, organizzata da Marcel Duchamp e André Breton alle D’Arcy Galleries. L’anno seguente, sue opere vengono incluse nella storica mostra allestita al MoMa di New York, a cura di William Seitz, Art of Assemblage (1961). In Francia André Breton lo invita a esporre con i surrealisti e nel 1963 gli dedica un saggio pubblicato sulla rivista "L’oeil" di Rosamond e George Bernier. Nel 1964 gli viene dedicata una sala alla 22a Biennale di Venezia.
A partire dal 1967 espone regolarmente allo Studio Marconi, e negli anni Settanta ha le prime importanti retrospettive (Palazzo Reale, Milano; Museum Boijmans van Beuningen, Rotterdam; Palais des Beaux-Arts, Bruxelles). Nel 1971 hanno luogo tre importanti mostre a Palazzo Grassi, Venezia; al Museum of Contemporary Art, Chicago e al Musée de l’Athénée, Ginevra. Dopo la morte dell’artista, avvenuta il 16 giugno 2003, una grande retrospettiva coinvolge diverse sedi milanesi (Spazio Oberdan, Accademia di Belle Arti di Brera, Galleria Giò Marconi, Fondazione Mudima).
Tra le mostre più recenti figurano, tra le altre, quella al Palazzo delle Esposizioni, Roma (2001-2002); alla Fondazione Marconi, Milano (2008, 2009, 2013 e 2017); a Palazzo Reale, Milano (2012); alla 55a Biennale di Venezia e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano (2013); alla Galleria Giò Marconi, Milano (2015); al Museo Archeologico Regionale, Aosta e alla Luxembourg & Dayan Gallery, New York, (2016); al Cobra Museum, Amstelveen, Paesi Bassi (2017).
Opere di Enrico Baj hanno fatto parte di prestigiose mostre collettive: Italia Pop. L’arte negli anni del boom, Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo, Parma; Artisti e divi. Il racconto dell’arte negli anni del boom, Museo del Novecento, Milano; Cobra: una grande avanguardia europea (1948-1951) e Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, Roma, (2016); Post War: Art Between the Pacific and the Atlantic, 1945-1965, Haus der Kunst, Monaco di Baviera, (2016-2017).