AntonioDIAS
Biografia
Oggi riconosciuto come uno dei principali artisti contemporanei del Brasile, Antonio Dias elabora un’arte di rottura che affronta temi diversi e lo porta a realizzare opere concettuali sostanzialmente impossibili da etichettare, con una grande varietà di tecniche, subendo l’influenza di diversi movimenti artistici, tra cui la pop art e il minimalismo.
Attento indagatore della funzione dell’arte come sistema linguistico e comunicativo e dei suoi rapporti con l’industria culturale globale, sperimenta diversi strumenti espressivi (pittura, video, fotografia, installazioni e libri d’artista).
Antonio Dias nasce nel 1944 a Campina Grande nel Nord est del Brasile. Si trasferisce a Rio de Janeiro e inizia a lavorare come grafico e illustratore mentre segue le lezioni di Oswaldo Goeldi alla Scuola Nazionale di Belle Arti.
Nel 1964 tiene una personale alla Galeria Relevo di Rio de Janeiro con presentazione di Pierre Restany, e inizia a esporre anche in Francia grazie al Premio della Biennale di Parigi del 1965, soggiorna a Parigi e alla fine del 1968 si stabilisce a Milano, dove inizia la sua collaborazione con lo Studio Marconi.
Nel 1971 è l’unico artista sudamericano invitato alla sesta rassegna internazionale del Guggenheim Museum di New York, e trascorre l’anno seguente negli Stati Uniti con una borsa di studi della Guggenheim Foundation.
Compie alcune ricerche sulla sonorità, da cui nasce Record: The Space Between.
Nel 1977 compie un viaggio in India e in Nepal, un’esperienza da cui nascono le opere su carta fatta a mano con colori di origine naturale. Tra il 1978 e il 1981 è di nuovo in Brasile, presso la Universidade Federal da Paraíba dove fonda il Nucleo de Arte Contemporanea, un organismo finalizzato alla promozione delle ricerche più attuali.
Nei primi anni Ottanta riprende la sua attivitá nell’atelier di Milano. Nel 1984 Helmut Friedel cura una grande retrospettiva alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco e Kynaston McShine lo invita a un’ampia rassegna internazionale al Museum of Modern Art di New York.
Nel 1988 espone alla Deutsche Akademische Ausstauschdienst DAAD, si trasferisce poi a Colonia dove rimarrrà per vent’anni.
I musei Mathildenhöhe, Darmstadt, e la Fundação Gulbenkian, Lisbona presentano grandi mostre con opere a partire dal ’68.
Prosegue intanto la sua collaborazione con Giorgio Marconi, che ospita una sua personale nel 1995; nel 1998 partecipa alla Biennale di São Paulo e negli anni seguenti prosegue la sua intensa attività espositiva presso gallerie e musei internazionali, tra cui figurano: Walker Art Center, Minneapolis; Museo de Arte Contemporanea, Niterói; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; Museu de Arte Moderna, Saõ Paulo; Museu de Arte Moderna, Rio de Janeiro; Los Angeles County Museum of Art.
Tra le più recenti esposizioni segnaliamo: Anywhere Is My Land, Daros Collections, Zurigo (2009) e Pinacoteca do Estado de São Paulo (2010); The World Goes Pop, Tate Modern, Londra; Transmissions: Art in Eastern Europe and Latin America 1960-1980, Museum of Modern Art, New York (2015-2016); International Pop, Philadelphia Museum of Art (2016).
Antonio Dias si spegne il 1° agosto 2018.
Attento indagatore della funzione dell’arte come sistema linguistico e comunicativo e dei suoi rapporti con l’industria culturale globale, sperimenta diversi strumenti espressivi (pittura, video, fotografia, installazioni e libri d’artista).
Antonio Dias nasce nel 1944 a Campina Grande nel Nord est del Brasile. Si trasferisce a Rio de Janeiro e inizia a lavorare come grafico e illustratore mentre segue le lezioni di Oswaldo Goeldi alla Scuola Nazionale di Belle Arti.
Nel 1964 tiene una personale alla Galeria Relevo di Rio de Janeiro con presentazione di Pierre Restany, e inizia a esporre anche in Francia grazie al Premio della Biennale di Parigi del 1965, soggiorna a Parigi e alla fine del 1968 si stabilisce a Milano, dove inizia la sua collaborazione con lo Studio Marconi.
Nel 1971 è l’unico artista sudamericano invitato alla sesta rassegna internazionale del Guggenheim Museum di New York, e trascorre l’anno seguente negli Stati Uniti con una borsa di studi della Guggenheim Foundation.
Compie alcune ricerche sulla sonorità, da cui nasce Record: The Space Between.
Nel 1977 compie un viaggio in India e in Nepal, un’esperienza da cui nascono le opere su carta fatta a mano con colori di origine naturale. Tra il 1978 e il 1981 è di nuovo in Brasile, presso la Universidade Federal da Paraíba dove fonda il Nucleo de Arte Contemporanea, un organismo finalizzato alla promozione delle ricerche più attuali.
Nei primi anni Ottanta riprende la sua attivitá nell’atelier di Milano. Nel 1984 Helmut Friedel cura una grande retrospettiva alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco e Kynaston McShine lo invita a un’ampia rassegna internazionale al Museum of Modern Art di New York.
Nel 1988 espone alla Deutsche Akademische Ausstauschdienst DAAD, si trasferisce poi a Colonia dove rimarrrà per vent’anni.
I musei Mathildenhöhe, Darmstadt, e la Fundação Gulbenkian, Lisbona presentano grandi mostre con opere a partire dal ’68.
Prosegue intanto la sua collaborazione con Giorgio Marconi, che ospita una sua personale nel 1995; nel 1998 partecipa alla Biennale di São Paulo e negli anni seguenti prosegue la sua intensa attività espositiva presso gallerie e musei internazionali, tra cui figurano: Walker Art Center, Minneapolis; Museo de Arte Contemporanea, Niterói; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; Museu de Arte Moderna, Saõ Paulo; Museu de Arte Moderna, Rio de Janeiro; Los Angeles County Museum of Art.
Tra le più recenti esposizioni segnaliamo: Anywhere Is My Land, Daros Collections, Zurigo (2009) e Pinacoteca do Estado de São Paulo (2010); The World Goes Pop, Tate Modern, Londra; Transmissions: Art in Eastern Europe and Latin America 1960-1980, Museum of Modern Art, New York (2015-2016); International Pop, Philadelphia Museum of Art (2016).
Antonio Dias si spegne il 1° agosto 2018.