AldoSPOLDI
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Aldo Spoldi
Gordon Pym, 1980 ca
Acrilico su tavola
AldoSPOLDI
Biografia Accostatosi all’arte concettuale e alle esperienze teatrali negli anni Settanta, Aldo Spoldi fa parte di una generazione di artisti che cerca di superare il rigore e la rigidità concettuale attraverso il ritorno a un linguaggio capace di una nuova narrazione, attingendo i propri strumenti indifferentemente dalla storia dell’arte, dalle immagini del quotidiano e della cultura contemporanea.
Il suo carattere distintivo sta nel non volersi rinchiudere nella dimensione del ‟quadro”, nel realizzare installazioni ad ampio raggio, e nel rifarsi a un universo di immagini ricavate dalla dimensione dell’infanzia, dei cartoons, dei fumetti, per dar vita a icone fantasiose e delicatamente stilizzate.

Aldo Spoldi è nato a Crema nel 1950, dove vive e lavora. Studia al liceo artistico Beato Angelico e all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Artista ironico, ludico, teatrale è pittore, scultore, musicista, scrittore, docente all’Accademia di Brera, membro del Collegio di Patafisica dal 1983 e firmatario del Manifesto Topista (2014).
Lo sviluppo della sua attività coincide con la trasformazione dell’arte e della società, ognuna delle quali si rispecchia nelle varie fasi del suo lavoro.
Nel 1968, l’anno della contestazione giovanile e del marxismo dilagante, raggruppa una banda composta da compagni del liceo che realizzano burlesche performance nelle pubbliche vie di alcune città, poi raccolte nel catalogo Ben venga maggio, edito dalla Galleria Diagramma/Luciano Inga Pin nel 1972.

Nel 1977, anno della caduta del marxismo e della nascita del postmoderno, costituisce il Teatro di Oklahoma che espone alla Galleria Diagramma/Luciano Inga Pin di Milano. È l’occasione per rivolgere un’ironica critica alla Body Art, presentandola come fosse una natura morta, rivestita con abiti di Elio Fiorucci nei grandi pannelli fotografici in bianco e nero realizzati da Giorgio Colombo a partire dai bozzetti dell’artista.
Subito dopo, in contemporanea con la Transavanguardia, inizia la sua attività pittorica, caratterizzata da immagini teatrali che si contrappongono al rigorismo concettuale.

È invitato a partecipare al movimento artistico dei “Nuovi Nuovi” da Renato Barilli e al “Magico-Primario” da Flavio Caroli. Espone a Milano nel 1978 da Luciano Inga Pin e da Enzo Cannaviello a Roma e Milano; nel 1981 allo Studio Marconi, alla Hayward Gallery di Londra, alla Biennale di Parigi e alla Galerie Daniel Templon (dove ritorna nel 1985); nel 1982 è alla Biennale di Venezia; nel 1983 da Holly Solomon a New York.
Nel 1985 e negli anni dell’immaterialità finanziaria Spoldi trasforma l’umanistico Teatro di Oklahoma in Banca di Oklahoma, poi in Srl ed, infine, in BdO Ltd, una società di capitale con sede a Lugano di cui l’artista è presidente e amministratore delegato. Scopo della società è trasformare il lavoro  e l’attività della ditta in opera d’arte. Spoldi presenta la BdO dapprima allo Stedelijk Museum di Amsterdam e poi alla mostra Business Art-Art Business, curata da Frans Haks e Loredana Parmesani, al Groninger Museum nel 1993.

Compone due opere liriche in forma di “sculture cantanti”: Enrico il Verde (1987), rappresentata alla Rotonda della Besana a Milano, al Celle Art Space di Giuliano Gori, con musiche appositamente composte da Elio e le storie tese, al Franco Agostino Teatro Festival di Crema e Capitan Fracassa (1989) eseguita su invito del Museo L. Pecci di Prato.
Nel 1994 realizza per Marconi una delle sue opere più importanti: Il museo degli umoristi: progetto di un nuovo museo e tentativo di “ribaltare Duchamp”. Nel 1996, negli anni della costituzione dell’Europa Unita e della diffusione di internet, produce come progetto didattico, per mezzo della BdO Spa, alcuni personaggi virtuali (l’artista Cristina Show, il fotografo Met Levi, il filosofo Andrea Bortolon e il critico Angelo Spettacoli) protagonisti di mostre tenutesi a Milano, al Care Off (2000) e alla Fondazione Ambrosetti (2003), e alla Biennale di Parigi (2006).

Pubblica i libri Lezioni di educazione estetica, Cristina Show, frammenti di vita e Lezioni di filosofia morale, poi presentati alla Fondazione Ambrosetti e alla Cittadella dell’arte di Biella. Nel 2007, l’anno della grande crisi finanziaria e della ricerca della concretezza, progetta la costituenda Accademia dello Scivolo che presenta a Milano all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 2011 alla Fondazione Marconi e nel 2012 alla Fattoria di Celle di Giuliano Gori.

Pubblica il libro del filosofo Andrea Bortolon Un Dio non può farsi male. Nel contempo continua la produzione pittorica in collaborazione con la Fondazione Marconi, organizzando la mostra, a cura di Sandro Parmiggiani, Operette morali (2002) e successivamente La tromba delle scale (2006), Il mondo nuovo (2011) e progetta il quadro-camper commissionato dall’Accademia dello Scivolo.
Tra le principali collettive ricordiamo la Scultura italiana del XXI secolo, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro (2005); “L'Orlando Furioso: incantamenti, passioni e follie. L'arte contemporanea legge l'Ariosto, a Palazzo Magnani, Reggio Emilia (2014); Alfabeta 1979-1988, alla Galleria Civica di Modena (2017).
Tra le più recenti personali figura la “Banca di Oklahoma di Aldo Spoldi 1988-1994”, al Museo Civico di Crema e del Cremasco (2016) e Aldo Spoldi. La storia del mondo alla Fondazione Marconi (2018).
Aldo Spoldi vive e lavora a Crema.
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